Salsa tahina, come realizzarla in pochi e semplici passaggi

La salsa tahina, o salsa tahin, è una particolare ricetta tipica israeliana, realizzata mescolando semi di sesamo e olio di oliva. Ma come si prepara?

Cerchiamo di scoprirlo con una ricetta composta da pochi e semplici passaggi!

Ingredienti per la salsa tahina

La salsa tahina è un prodotto molto comune nei negozi di prodotti alimentari etnici ma… non c’è niente di meglio che realizzarla a casa propria, utilizzando ingredienti che potete facilmente recuperare in commercio. Non preoccupatevi se ne realizzate di più di quella che vi serve per l’imminente pasto: sarà sufficiente conservarla in frigo in vasetti per poterla riutilizzare successivamente.

Chiarito ciò, gli ingredienti per la salsa tahina sono veramente basilari. Tutto ciò di cui avrete bisogno è infatti:

  • 200 grammi di semi di sesamo;
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva.

Se non vi piace il sapore più forte e deciso dell’olio extravergine di oliva, potete sostituirlo con olio di semi vari.

Come preparare la salsa tahina

A questo punto, cerchiamo di comprendere in che modo preparare la salsa tahina.

Come potrete facilmente notare, gli step da ripetere sono davvero pochi. Iniziate con il prendere una padella semi aderente e qui, tostare i semi di sesamo a fiamma medio bassa fino a quando non iniziano a rosolare. È sufficiente impiegare pochi minuti di tempo: non allontanatevi dalla padella, perché il rischio di abbrustolire i semi è piuttosto alto e… è esattamente ciò che dovreste evitare!

Fatto ciò, prendete i semi e metteteli nel mixer: fateli frullare andando ad aggiungere lentamente l’olio. Continuate poi a mescolare in maniera tale da ottenere un composto morbido e liscio.

Una volta che avrete preparato la salsa tahina, potete consumarla subito o, se in abbondanza, conservarla in frigorifero all’interno di un vasetto di vetro.

Curiosità sulla salsa tahina

Il termine tahina, o tahina, deriva dalla parola araba tahinia, che a sua volta ha la stessa radice del verbo tahan, che significa “macinare” (tahan significa però anche “farina”).

In ogni caso, le sue origini sono davvero remote nel tempo, tanto che il primo documento storico che fa riferimento alla salsa tahina è risalente a 4.000 anni fa, quando si fa riferimento a un particolare vino di sesamo. Non è probabilmente un caso che proprio le piantagioni di sesamo fossero particolarmente floride nella zona mesopotamica tra il fiume Tigri e il fiume Eufrate.

È invece stato necessario molto più tempo affinché la salsa tahina arrivasse qui da noi. Probabilmente, le prime “esportazioni” del tahin qui da noi risalgono alla prima parte del Novecento, con le prime immigrazioni degli arabi verso i Paesi anglosassoni prima, e verso il resto d’Europa in un secondo momento.

Anche per questo motivo il nome tahin si è gradualmente modificato in tahini (nei Paesi anglosassoni) o tahina (da noi).

In ogni caso, quel che abbiamo la possibilità di degustare è davvero un ottimo composto, che lasciamo a voi comprendere come abbinare con i piatti della tradizione mediterranea, o altri piatti della cucina araba.

Ph Sharon Al-Momani

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