Storia di Gerusalemme

Le prime notizie su Gerusalemme risalgono al XX-XIX secolo a.C.

Le tavolette egiziane su cui compare il nome di Ursalim, certamente Gerusalemme, non solo testimoniano l’esistenza della città, ma attestano anche l’interesse degli egiziani per tutta l’area dell’antica regione di Canaan in cui sorge Gerusalemme. In quel periodo non esisteva un unico stato centrale, piuttosto numerose città-stato, ognuna indipendente dall’altra.

Nella Bibbia si parla dei Gebusei, la popolazione locale contro cui gli Israeliti giunti dal deserto, dopo aver peregrinato per quarant’ anni, in esodo dall’Egitto, guidati dal re guerriero David, si scontrarono per la conquista della città. Pertanto, anche Iebus, città dei Gebusei, potrebbe suggerire l’ origine del nome Gerusalemme.

A seguito della cacciata dei Gebusei, databile nell’ anno 1004 a.C. David, sfruttando le caratteristiche del territorio, protetto in modo naturale da tre profonde vallate, dopo aver fatto costruire delle mura di cinta, edificò una vera fortezza ed una reggia che divenne la sua dimora. La Città di David, come venne in seguito battezzata Gerusalemme, era la capitale di un regno che si estendeva dalle rive dell’Eufrate all’Egitto. Secondo la tradizione ebraica, David fece portare l’Arca del Patto dalla casa di Obed-Edom a Gerusalemme che da quel momento divenne la “ Città Santa ”. Alla morte di David, il regno passò a uno dei suoi figli, Salomone, che governò in modo più pacifico rispetto al padre. A lui si deve la costruzione del Primo Tempio di Gerusalemme, dove successivamente vi fece trasferire l’Arca.

Il luogo attualmente è conosciuto come Spianata del Tempio. Il Primo Tempio venne distrutto dai Babilonesi nel VI° secolo a.C. La tradizione ebraica vuole che il Muro conosciuto al mondo come “ Muro del Pianto “ sia l’ unico pezzo rimasto del Primo Tempio di Gerusalemme. Per gli ebrei è il luogo in cui ci si sente più vicini a Dio. I discendenti di David nel corso dei secoli continuarono le opere edili a Gerusalemme, ma dopo la morte di Salomone si acuirono i malumori tra le tribù del nord e quelle del sud. Il regno si scisse in due parti. A nord nacque il regno d’ Israele con capitale Tirza, mentre a sud continuò a regnare da Gerusalemme, la dinastia davidica, il cui potere si estendeva su tutto il regno di Giuda.

Da quanto emerge dalle fonti scritte, Gerusalemme si estese nel corso del tempo, mentre il blocco centrale della Città di David rimase una parte tutta a sé. Scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti di ciò che sarebbe dovuta essere la “Gradinata della Città di David”, delle rozze lastre di pietra che scendevano dalla collinetta sovrastante.
Il 16 marzo 597 a.C. Gerusalemme cadde sotto l’attacco del potente esercito babilonese condotto dal re Nabucodonosor, il quale depose il re ribelle di Giuda, Ioachim, sostituendolo al trono con Sedecia. Nel 589 anche Sedecia si ribellò a Babilonia, e questa volta, nel 587, Nabucodonosor non si limitò a sedare la rivolta, ma distrusse il tempio e costrinse all’esilio gran parte dei governatori e della popolazione giudaica.

Nel 538 a.C. Serse, il re persiano che sconfisse i babilonesi, emanando l’ editto di Ciro, sancì il ritorno degli ebrei a Gerusalemme ed in tutta la Giudea. La Città Santa fu ricostruita insieme ad un Secondo Tempio, terminato tra il 520 e il 515. Gerusalemme continuò ad essere la capitale della Giudea, divenuta ormai un distretto autonomo, alle dipendenze della Persia.
Il libro di Esdra e quello di Neemia sono le uniche fonti storiche del periodo della dominazione persiana. Neemia ed Esdra furono due sacerdoti inviati per governare a Gerusalemme, rispettivamente dai sovrani persiani Artaserse I e Artaserse II. Neemia fece ricostruire le mura di cinta della città e certamente terminò la stesura definitiva della Torah, che sotto Esdra, 398 a. C. , divenne legge di stato per i giudei.

Nel 331 a.C. Gerusalemme cadde sotto il dominio dei greci, guidati da Carlo Magno e successivamente fu occupata dai Tolomei d’ Egitto fino al 198 a.C. , quando cadde in mani siriane. Nel 168 a. C. ,la famosa rivolta dei Maccabei si risolse con la loro vittoria e l’instaurazione della dinastia degli Asmonei che durò fino a quando Gerusalemme (63 a.C.) fu conquistata dai romani condotti da Pompeo. Attorno al 50 a.C. Giulio Cesare conferì all’idumeo Erode Antipatro la carica di governatore della Giudea.

Con la conquista romana, Gerusalemme fu ricostruita secondo i criteri urbanistici greco-romani ed il Tempio, tra il 20 ed 19 a. C. , venne restaurato ed ampliato da Erode, detto “ il Grande “ figlio di Erode Antipatro. Nell’anno 70 d.C. , il malcontento dei giudei verso il malgoverno romano esplose con una ribellione che si protrasse dal 66 al 70, e che venne sedata solo dopo l’intervento di numerose legioni romane guidate dal generale Tito, il quale distrusse Gerusalemme e rase al suolo il Tempio.
Una seconda insurrezione, nel 132, comandata da Simon Bar Kokheba permise agli Ebrei la conquista di Gerusalemme , ma per poco tempo. Nel 135 i romani riconquistarono e ricostruirono Gerusalemme che per due secoli si chiamò Aelia Capitolina, perché i romani volevano cancellare anche il nome della sua storia precedente. L’imperatore Adriano vietò l’ingresso a Gerusalemme ai Giudei, e da allora gli Ebrei vissero principalmente nella diaspora (=dispersione), fuori dalla Palestina.

Dopo che l’Impero Romano, e più tardi l’Impero Bizantino, accolsero la fede cristiana, nel 324, Gerusalemme si ritrovò ad essere la Città Santa anche per i cristiani, dopo esserlo già stata per gli ebrei da tantissimi secoli prima. Nel 614 Gerusalemme venne conquistata dai persiani che sconfissero l’imperatore bizantino Eraclio I, che in seguito, nel 628, riuscì a rientrare trionfalmente nella città. Nel 638 i musulmani guidati dai califfi di Damasco e Baghdad si impadronirono della Città Santa, che nel 1076 passò in mano ai turchi selgiuchidi.

Successivamente alla conquista musulmana, gli Ebrei ritornarono nella città, che intorno al X secolo ritornò ad essere la loro capitale spirituale. Nel 1099, dopo essere stata occupata dai crociati, che sterminarono indistintamente musulmani ed ebrei, la Città Santa divenne per 1 secolo la capitale del Regno Latino di Gerusalemme, fin quando non fu nuovamente riconquistata dal musulmano Saladino nel 1187.

Nel 1250 i sovrani mamelucchi saliti al potere in Egitto, conquistarono la regione, divenendo i nuovi signori di Gerusalemme, che rimase mamelucca fino al 1516, anno in cui l’Egitto cadde sotto il potente Impero Ottomano. Per 400 anni Gerusalemme rimase sotto il dominio turco. I primi 100 anni della città dominazione turca coincisero con la rinascita di Gerusalemme e le sue mura vennero ricostruite, ma nella seconda metà del XVI secolo il lento declino dell’Impero Ottomano, segnò anche le sorti di Gerusalemme.

Fino all’inizio dell’800, Gerusalemme era una piccola città abbandonata a se stessa, che quotidianamente doveva fare i conti con un passato fatto di incertezze e precarietà, ma verso il 1860 la Città Nuova iniziò a prendere forma, grazie alla generosità dei numerosi filantropi, soprattutto inglesi, che finanziarono la costruzione di nuovi quartieri fuori le mura della città vecchia. Un processo che spinse numerosi Ebrei a trasferirsi a Gerusalemme, e che nel 1873 li vide raggiungere la maggioranza della popolazione.

Nel 1917 fu occupata dai britannici comandati dal generale Edmund Allenby ed il processo di ritorno degli ebrei subì una forte accelerazione. Durante il Mandato Britannico, Gerusalemme mantenne lo stato di capitale del territorio, e quando, nel 1948, nacque lo Stato di Israele, la città venne dichiarata capitale della nazione.

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